Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp morti nel 2007 a Torino

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace

sabato 19 marzo 2011

Vita che sfugge e chiudono la Sabiem

Vita che sfugge


Cervello e cuore dispersi in mille rivoli
che scorrono insieme e divisi
odio, amore
rabbia e angoscia
lotta e ansia
paura e rabbia
affetto e ribezzo
indifferenza e attenzione
fretta e calma

E' vita già sfuggita


24 dicenbre 2007 davanti alla Sabiem con Walter Vitali
Vogliono far morire la Grande Fabbrica
Orgoglio bolognese
I grandi alberi dell’ingresso sono curvi e nodosi
piegati dal vento e dalla vecchiaia
Far apparire vecchia la grande Fabbrica conviene
Farla morire dismessa conviene
Chi vuole fermare la storia operaia?
Che gola quest’area a due passi dal centro
Com’è abbagliante e bello il progresso
di palazzi d’alluminio anodizzato di finto legno
di supermercati straripanti di merci
e di commessi costretti al silenzio
da contratti precari di pochi euro.
Altro che operai che pensano, che lottano, che han radici
Che non vogliono veder morire la loro Fabbrica
Papignani sembra un tribuno della plebe
rammenta una storia antica
la storia di chi lotta per vivere con dignità.
Ricordo a Borgatti la Bolognina
E gli anni mitici della Classe Operaia e dei nostri vent’anni
Se guardo gli occhi preoccupati degli operai
il panettone tagliato ha un gusto un pò amaro.
Che orrore questo Paese di gossip, di cronaca nera
di tette, di culi e paradisi virtuali
che ha ridotta al silenzio la cultura operaia
uccisa da intellettuali prezzolati e servili
ligi alla linea dei padroni dei media.
Calare l’oblio sulla Classe Operaia
Salvando le Grandi Fabbriche ricche di Storia
Salviamo l’Italia.

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