Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp morti nel 2007 a Torino

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace

sabato 19 marzo 2011

Sangue del sud

La strage alla Thyssen
è sangue del Sud


I cognomi, i volti, gli accenti
I parenti, gli amici che piangono
E’ nostro sangue, sangue del Sud
Il mondo è pieno del nostro sangue
Disperso in mille rivoli
di lavoro umile, di lacrime
Di genio creativo
E c’è chi ci disprezza e vuol la divisione del Paese
ma si riempie le tasche con il nostro sudore
Andate voi a morire in fonderia, o in un cantiere
Ma non è il momento della rabbia
È il momento di prendere coscienza
e di pensare a ciò che siamo
spesso solo carne da macello.

Antonio schiavone 36
Roberto Scola 32
Angelo Laurino 43
Bruno Santino 26
Rocco Marzo 54
Rosario Rodinò 26
Giuseppe Demani 26

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