Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp morti nel 2007 a Torino

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace

domenica 20 marzo 2011

LA PREGHIERA DEL MIGRANTE (Tomba acqua di mare)

LA PREGHIERA DEL MIGRANTE (Tomba acqua di mare) Madre acqua che ci hai generati non punirci per averti abbandonata ingrati miliardi d’anni fa Nuotavamo felici tra le tue acque trasparenti ma spinti dall’avventura siamo partiti per esplorare e popolare terre emerse. Ricordati che siamo sempre tuoi figli. Aiutaci ad attraversare le tue acque senza morire Non scatenare tempeste o giorni infuocati Accompagnaci con un dolce vento che ci porti salvi verso l’Europa dove nessuno muore di fame e conosce guerre feroci. Non farci vagare per giorni o mesi senza sapere più dove siamo Addolcisci le tue acque se abbiamo sete Fai volare qualche pesce sul barcone se abbiamo fame Ridai un po’ d’umanità a chi comanda le grandi navi che appena ci vedono si allontanano Dai luce a chi ci odia senza motivo a chi scatena la paura contro di noi e ci fa apparire mostri terribili Siamo solo poveri disperati che cercano di fuggire da guerre e carestie Ma se proprio non vuoi far questo cullaci con dolcezza tra le tue braccia prendici quando stiamo dormendo o dilaniati da fame e stanchezza. Che almeno la morte ci sia umana

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