Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp morti nel 2007 a Torino

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace

sabato 19 marzo 2011

E' misteriosa la vita

E’ misteriosa la vita 199

E’ misteriosa la vita
come quando ero ragazzo torno a pensarci
con l’ottimismo della fede rispondi a tutto
e a niente quando sei in crisi
Come una nobildonna salottiera
m’interrogo su futuro ed eternità.
Quando alla sera porto Ralf a fare i suoi bisogni
liberandolo per un attimo della sua prigione casalinga
guardo il cielo cercando il limite dell’infinito
e di riflesso anche quello dell’eternità
un brivido di smarrimento mi prende nel cervello
Quanto è piccola la mia mente
che non riesce a darsi spiegazioni
l’infinito finisce e dove?
e oltre cosa c’è?
l’infinito e l’eternità sono un limite mentale
forse sono nel modo strano di sorridere di quel ragazzo
che lo avrà ereditato da sua madre
forse l’aveva già quel suo antenato etrusco
è questo forse il gran mistero
la trasmissione inconsapevole di tutto?
Nessuno ha insegnato al mio amico ad alzare la zampa per pisciare
e un fiore non sa perché profuma.
Come mio padre sono un visionario
e come mamma con poco mi commuovo
senz’altro ero cosi` quando ero scimmia e verme primordiale
c’è lo spazio, il tempo e l’infinito in tutto questo?


Poesia libera

Piccola storia mia
di sogni stravaganze e utopie
quando mai il sogno è vivo?
mi strapperò di dosso la vita rabbiosa
che mi afferra come un vento freddo
Sempre
La tensione scatta all'improvviso
è umida di sudore puzzolente
Ma i sogni possono rimuovere le speranze
sarebbe meglio legarli
a concetti che evitano l'irreale
a realtà che puoi controllare
e per non ripetere sempre le delusioni.
Ma cosa lascia il mio tempo sognato?
Solo qualche segno smarrito
in gesti conosciuti
che verranno utilizzati
che già sono stati utilizzati
Nel passato
io mi racconto come un cantastorie
che trasmette solo angoscie esistenziali
Via, via quadri sognati e quadri esorcizzati.

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